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["Decidere sui mercati","Consigli per la lettura","News: riflessioni","Un po' di statistica","Strumenti finanziari","Mercati e portafogli","Psicologia e finanza"]
«Proprio come l’uomo primitivo che un giorno si grattò il naso, vide piovere, e sviluppò un modo elaborato di grattarsi il naso per ottenere la pioggia che desiderava, noi oggi colleghiamo la prosperità economica a qualche riduzione dei tassi d’interesse da parte della Federal Reserve, o il successo di una società alla nomina di un nuovo presidente.»
N.N. Taleb
La settimana è iniziata con un’impennata della volatilità sui mercati a causa dell'annuncio del nuovo modello di intelligenza artificiale della start-up cinese DeepSeek. Questo ha sollevato preoccupazioni sulla leadership tecnologica delle aziende americane, portando a una brusca correzione del Nasdaq che ha colpito in particolare le azioni di Nvidia (-16%). Tuttavia, il mercato ha poi ridimensionato la portata della notizia, anche in seguito alle voci secondo cui DeepSeek avrebbe utilizzato tecnologie sviluppate negli Stati Uniti e chip Nvidia importati illegalmente. Resta il fatto che la Cina pare avere fatto importanti progressi in ambito AI e che sembra che sia possibile ottenere risultati in modo più efficiente e meno costoso, il che secondo molti analisti potrebbe essere una buona notizia per l’economia in generale.
Sul fronte geopolitico, gli Stati Uniti hanno annunciato nuove tariffe sulle importazioni: 25% per Canada e Messico e 10% per la Cina. Questo ha avuto ripercussioni immediate sugli indici azionari, che hanno perso terreno nella giornata di venerdì, e ha rafforzato il dollaro. Gli investitori temono ulteriori dazi su beni europei, come ventilato da Trump. Mentre scrivo, dopo l’apertura di nuovo in brusco calo dei mercati lunedì, è già stata annunciata una posticipazione di un mese delle tariffe su Messico e Canada sulla base di accordi intercorsi nel frattempo. È diffusa l’impressione che Trump stia utilizzando i dazi come arma negoziale per ottenere altro, il che sarebbe in linea con la sua modalità aggressiva di negoziazione. È altrettanto diffusa l’idea che una guerra commerciale combattuta a suon di dazi potrebbe potenzialmente danneggiare molto l’economia USA e, di riflesso, quella mondiale. Trump risulta comunque ai più ampiamente imprevedibile, vedremo quali saranno le evoluzioni.
Le riunioni di Fed e BCE hanno prodotto esiti divergenti: la Fed ha mantenuto invariati i tassi, mentre la BCE ha optato per un taglio di 25 basis points. Questo riflette la maggiore solidità dell’economia statunitense rispetto a quella europea, ancora in fase di stagnazione, con PIL francese e tedesco in contrazione. Anche le dichiarazioni dei banchieri centrali sono state divergenti. Mentre la FED non ha fretta di tagliare, visti i dati economici USA, la BCE si ritiene che potrebbe operare ancora un paio di riduzioni prima di una pausa. Pronta è stata la reazione di Trump che ha manifestato il suo malumore per il rinvio dei tagli da parte della FED.
Le trimestrali delle grandi aziende tecnologiche hanno avuto un impatto tutto da interpretare: Microsoft ha presentato una trimestrale di tutto rispetto, con record di fatturato e utili e questo… ha deluso le aspettative (-6,5%), mentre Apple e Meta hanno registrato buoni risultati. Tesla, nonostante dati poco brillanti, ha invece ben performato sulla base delle dichiarazioni visionarie di Musk, a cui il mercato ha imparato a credere.
MSCI World: -0,5% (settimana), +3,6% (anno)
S&P 500: -1,0% (settimana), +2,8% (anno)
Nasdaq 100: -1,4% (settimana), +2,3% (anno)
Eurostoxx 50: +1,3% (settimana), +8,2% (anno)
FTSE Mib: +0,8% (settimana), +7,1% (anno)
Nikkei: -0,9% (settimana), -0,8% (anno)
Hang Seng China: +1,0% (settimana), +1,9% (anno)
MSCI Emerging: +0,3% (settimana), +1,8% (anno)
La settimana, come detto, è stata segnata da un picco di volatilità poi parzialmente rientrato, con il Nasdaq in difficoltà a causa del caso DeepSeek e delle vendite sui semiconduttori. L'S&P 500 ha chiuso in calo dell'1,0%, mentre il Nasdaq 100 ha perso l'1,4%. In controtendenza, gli indici europei hanno beneficiato dei flussi di capitali in uscita dagli USA: l'Eurostoxx 50 ha guadagnato l'1,3%, mentre il FTSE Mib è salito dello 0,8%. Buona anche la performance dei mercati emergenti, con Cina, India e Brasile in rialzo.
Il VIX è salito di 1,6 punti ed ha chiuso la settimana a 16,4 punti, mantenendo comunque la curva interamente in contango.
Global Aggregate: +0,46% (settimana), +0,26% (anno)
Rendimento Treasury 10Y: 4,54% (-0,08% settimanale)
Rendimento Bund 10Y: 2,46% (-0,11% settimanale)
Rendimento BTP 10Y: 3,55% (-0,10% settimanale)
Spread BTP-Bund: 1,09% (+0,01% settimanale)
Il mercato obbligazionario ha registrato movimenti dopo le decisioni delle banche centrali. Il rendimento del Treasury USA a 10 anni si è assestato al 4,54%, mentre il Bund tedesco è sceso al 2,46%. Il taglio dei tassi da parte della BCE ha forse sostenuto i titoli di Stato dell’Eurozona, con il BTP italiano che ha visto il rendimento ridursi al 3,55%. Tuttavia, i mercati restano prudenti sulle future mosse della Fed.
Petrolio WTI: 72,5$, -2,9% (settimana), +1,1% (anno)
Oro: 2.798$, +1,0% (settimana), +6,6% (anno)
EUR/USD: 1,036, -1,3% (settimana), +0,1% (anno)
Il petrolio ha subito un calo significativo, scendendo a 72,5 dollari al barile (-2,9% settimanale), in seguito alle pressioni per un aumento della produzione USA. L’oro ha invece continuato la sua corsa rialzista, avvicinandosi ai massimi storici a 2.798 dollari (+1,0%). Sul fronte valutario, l’euro è rimasto sotto pressione, con il cambio EUR/USD che ha chiuso la settimana sotto quota 1,04, penalizzato probabilmente dalle prospettive di politica monetaria divergenti tra Fed e BCE.
Qui di seguito l’andamento dall’inizio del servizio (1 luglio 2019) dei portafogli modello al lordo dei costi di transazione (variabili in base all’intermediario utilizzato e generalmente compresi tra 2,5 e 20 euro per ciascuna operazione), di quelli sostenuti per la consulenza e degli eventuali impatti della fiscalità ed al netto, invece, dei costi dei singoli strumenti utilizzati.
I dati si riferiscono al passato ed i risultati passati non costituiscono un indicatore affidabile dei risultati futuri.
I portafogli modello costituiscono la base utilizzata nell’attività di consulenza in materia di investimenti.
I singoli portafogli dei clienti possono differire dai modelli anche in modo significativo in ragione di diverse cause, valutate per ciascun cliente nell’attività di consulenza, quali contingenze fiscali, pianificazione, gestione del rischio di ingresso o in logica life cycle. All’interno del portafoglio complessivo del cliente possono anche essere presenti più portafogli in considerazione della pianificazione per obiettivi effettuata all’inizio o in corso di consulenza continuativa.
Settimana decisamente positiva per i portafogli, che segnano nuovi massimi storici, nonostante il risultato negativo dell’azionario internazionale. A beneficiare i portafogli sono state in realtà tutte le altre asset class. Sono infatti saliti sia l’obbligazionario che l’oro, ulteriormente sostenuti dal dollaro. Rimangono valide le considerazioni delle scorse settimane: il quadro generale rimane quello di portafogli in prossimità dei massimi storici, il che richiede un po’ di fiduciosa cautela. Non vuol dire disinvestire se si sta ragionando in un’ottica di medio-lungo termine, anche perché questo comporta spesso un carico fiscale non trascurabile. Vuol dire casomai ribilanciare dove ne ricorrano i presupposti (nel modo anche fiscalmente più efficiente) e rimanere un po’ più cauti con la nuova liquidità in modo da avere un bacino da cui attingere quando (e avverrà certamente, prima o poi) ci saranno correzioni degne di nota.
Rimanere cauti non vuol dire tenere i soldi sul conto corrente! È praticamente sempre un buon momento per investire ma occorre farlo mantenendo un rapporto rischio-rendimento che sia il migliore che offre il momento.
Ricordo sempre le principali emozioni a cui dobbiamo stare attenti operando sui mercati (so che sarete stanchi di leggerle o che, più probabilmente non le leggerete più ma, in realtà, sono quel tipo di considerazioni a cui bisogna ricorrere ogni tanto, quando ci si domanda cosa si stia facendo… e, quindi, repetita iuvant):
In occasione delle correzioni è anche necessario non lasciarsi prendere dal desiderio di uscire dal mercato o di ridurre significativamente le esposizioni per mettere fieno in cascina. Questo comporta costi fiscali ed enormi difficoltà nell’individuare poi il momento opportuno per rientrare.
Manteniamo sempre il focus determinante sulla pianificazione individuale di ciascuno, che è l’unico aspetto sotto il nostro controllo (oltre naturalmente all’efficienza data dal contenimento dei costi), non essendo i mercati né controllabili né prevedibili, ricordando anche che:
Le presenti informazioni sono state redatte con la massima perizia possibile in ragione dello stato dell’arte delle conoscenze e delle tecnologie. Il presente documento non è da considerarsi esaustivo ma ha solo scopi informativi. La pubblicazione del presente documento non costituisce attività di sollecitazione del pubblico risparmio. Le informazioni ed ogni altro parere resi nel presente documento sono riferiti alla data di redazione del medesimo e possono essere soggetti a modifiche. Flavio Rinaldi non deve essere ritenuto responsabile per eventuali danni, derivanti anche da imprecisioni e/o errori, che possano derivare all’utente e/o a terzi dall’uso dei dati contenuti nel presente documento. Flavio Rinaldi non assume responsabilità in merito al trattamento fiscale degli strumenti illustrati. I pareri espressi da Flavio Rinaldi prescindono da qualsiasi valutazione del profilo di rischio e/o di adeguatezza e sono da intendersi come “Ricerche in Materia di Investimenti” ai sensi dell’art. 27 del Regolamento congiunto Consob e Banca Italia del 29 ottobre 2007 redatte a titolo esclusivamente informativo e non costituiscono in alcun modo prestazione di un servizio di consulenza in materia di investimenti, il quale richiede obbligatoriamente un’analisi delle esigenze finanziarie e del profilo di rischio specifici del singolo utente/cliente, né costituiscono un servizio di sollecitazione in genere all’investimento in strumenti finanziari. Nel caso in cui l’utente intenda effettuare qualsiasi operazione è opportuno che non basi le sue scelte esclusivamente sulle informazioni indicate nel presente documento, ma dovrà considerare la rilevanza delle informazioni ai fini delle proprie decisioni, alla luce dei propri obiettivi di investimento, della propria esperienza, delle proprie risorse finanziarie e operative e di qualsiasi altra circostanza.
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