
Contattatemi
per un colloquio
GRATUITO
Lascia i tuoi dati e verrai ricontattato per fissare un colloquio
Lascia i tuoi dati e verrai ricontattato per fissare un colloquio
["Decidere sui mercati","Consigli per la lettura","News: riflessioni","Un po' di statistica","Strumenti finanziari","Mercati e portafogli","Psicologia e finanza"]
«Proprio come l’uomo primitivo che un giorno si grattò il naso, vide piovere, e sviluppò un modo elaborato di grattarsi il naso per ottenere la pioggia che desiderava, noi oggi colleghiamo la prosperità economica a qualche riduzione dei tassi d’interesse da parte della Federal Reserve, o il successo di una società alla nomina di un nuovo presidente.»
N.N. Taleb
Settimana densa di accadimenti e caratterizzata da un importante ritorno della volatilità. In queste situazioni è particolarmente importante tener presente che tutti i collegamenti causali che vengono individuati hanno natura empirica, si basano su ricorrenze statistiche e non sono leggi scolpite nella pietra. Nella realtà non sapremo mai cosa ha indotto gli operatori di mercato ad innescare il movimento ribassista in corso da alcuni giorni.
Tutte le big hanno pubblicato le trimestrali ad eccezione di NVIDIA, che la comunicherà a fine agosto. Per la prima volta da parecchio tempo, ci sono stati chiari e scuri. Bene Apple e Meta, meno bene Google, Tesla ed Amazon, molto male Intel, che si è dichiarata in posizione sfavorevole nella competizione sull’IA. Focus ancora concentrato sull’IA che, tuttavia, al momento non viene più percepita come l’elemento destinato a spingere enormemente la crescita. Questo perché per diversi business, al momento si vedono i costi degli investimenti ma ancora non ci sono i risultati. Questo è tipico delle nuove tecnologie. Pensiamo alla bolla internet. Per un certo periodo bastava che un’azienda nominasse nella trimestrale internet per mettere a segno guadagni stratosferici, poi ci si è resi conto che i ritorni non erano così immediati. Questo non significava, in realtà, che non si trattasse di una tecnologia rivoluzionaria. Aveva tuttavia bisogno di tempo per esprimere le proprie potenzialità. Presumibilmente questo varrà anche per l’Intelligenza Artificiale. Apple pare ora trovarsi in una buona posizione su questo tema in quanto l’integrazione dell’IA sui novi iPhone innescherà, secondo l’azienda, un aumento di upgrade da parte dei clienti.
I dati sui Jobless Claims (le richieste di sussidio di disoccupazione) negli USA sono usciti decisamente sopra le attese (249k contro 236k). Il tasso di disoccupazione ha superato la sua media mobile a 12 mesi, che spesso viene considerata uno spartiacque il cui superamento tende a generare aumenti significativi. È chiaro che si tratta di una ricorrenza statistica che non ha nessuna valenza sul singolo caso. Spesso, tuttavia, gli operatori tendono a muoversi all’unisono quando si verificano eventi che considerano segnali significativi.
Si aggiunga che l’ISM Manufacturing PMI è stato sotto le attese, facendo emergere un clima meno fiducioso.
La sequenza degli ultimi dati macro pare aver ingenerato negli investitori il timore che il tanto acclamato soft landing in realtà non si concretizzerà e si andrà, piuttosto, verso un hard landing. Anche questo, tuttavia, è ancora tutto da dimostrare.
Nel meeting della FED non è stato deciso un primo taglio ma, di fatto, Powell l’ha annunciato per settembre, sostenendo che la politica monetaria al momento è più restrittiva del dovuto per evitare nuove fiammate inflazionistiche e che, ora, il focus non è comunque più esclusivamente sull’inflazione ma equamente ripartito con la crescita e l’occupazione.
Con tutta questa carne al fuoco, alcuni operatori ritengono, e potrebbero avere ragione, che il movimento correttivo degli indici azionari è stato innescato dal forte recupero dello Yen sul Dollaro, circa il 10% dai minimi. Questo tende ad innescare operazioni di copertura sul carry trade che si traducono in vendite sull’azionario. In sostanza, gli operatori usano indebitarsi in Yen (da molti anni con tassi bassissimi) per acquistare assets in Dollari che danno un rendimento superiore. Questo naturalmente a condizione che il Dollaro rimanga forte sullo Yen, altrimenti il valore del debito in Dollari aumenta ed innesca le coperture. Chi può dire se sia questa la verità? Gli operatori di carry trade non avevano ridotto le posizioni in utile vedendo che lo Yen calava e le borse aumentavano e sono corsi al riparo di colpo? Resta ovviamente un mistero.
Una settimana a due facce per i mercati azionari, che vanno in altalena nei primi giorni per poi imboccare la via del ribasso con decisione giovedì e venerdì, rompendo il supporto di breve periodo.
Il risultato finale è una settimana con soli segni rossi, su tutti gli indici osservati, con il Russell 2000, che aveva tenuto nelle scorse settimane, che risulta invece il peggiore con un -6,7% (+4,9 da inizio anno). Europa in genere più pesante degli Stati Uniti, dove l’S&P 500 perde il 2% (+13% da inizio anno) ed il Nasdaq 100 lascia sul terreno il 3,1% (+10,1% da inizio anno), mentre l’Eurostoxx 50 perde il 4,6% (+5,5% da inizio anno). Meglio i Paesi Emergenti, il cui paniere perde l’1%.
Il VIX si impenna, forse più di quanto il ribasso azionario potrebbe far pensare, salvo poi rientrare parzialmente nella seconda parte della giornata di venerdì. Chiude comunque a 23,4, ben sette punti sopra alla settimana precedente, con un incremento del 42,5%. La curva a termine è ora invertita e segna backwardation su diverse scadenze, come si vede dall’immagine.
La buona notizia della settimana è che, per ora, si rileva una decisa correlazione negativa tra azionario e obbligazionario, con quest’ultimo che mette a segno un ottimo spunto proprio in coincidenza con la correzione dell’azionario.
Il Global Aggregate segna in settimana un +1,6% e da inizio anno guadagna il 2,1%
Il decennale USA è ora al 3,79%, il Bund decennale al 2,17% e il nostro BTP decennale al 3,63%.
Le curve sembrano andare verso una normalizzazione, il che pare logico se si pensa ad un rallentamento economico superiore alle attese: i tassi a breve scendono scontando una più imminente riduzione dei tassi da parte delle Banche Centrali.
L’Oro a 2.443 dollari, con un incremento settimanale del 2,4% (anche se in parte ridotto per noi dal calo del dollaro). Da inizio anno è la migliore asset class, con un aumento del 18,4%.
Petrolio, in deciso calo, sui timori di recessione. In settimana perde il 4,7% chiudendo a 73,5 dollari al barile.
L’Euro guadagna lo 0,5% sul dollaro con un movimento particolarmente violento nella giornata di venerdì, e da inizio anno è sotto dell’1,2%.
MSCI World: -2,1% (Settimana), +10,1% (Anno)
Global Aggregate: +1,6% (Settimana), +2,1% (Anno)
Oro: 2.443 dollari, +2,4% (Settimana), +18,4% (Anno)
WTI Crude Oil: 73,5 dollari, -4,7% (Settimana), +2,6% (Anno)
Euro-Dollaro: 1,091, +0,5% (Settimana), -1,2% (Anno)
Qui di seguito l’andamento dall’inizio del servizio (1 luglio 2019) dei portafogli modello al lordo dei costi di transazione (variabili in base all’intermediario utilizzato e generalmente compresi tra 2,5 e 20 euro per ciascuna operazione), di quelli sostenuti per la consulenza e degli eventuali impatti della fiscalità ed al netto, invece, dei costi dei singoli strumenti utilizzati.
I dati si riferiscono al passato ed i risultati passati non costituiscono un indicatore affidabile dei risultati futuri.
I portafogli modello costituiscono la base utilizzata nell’attività di consulenza in materia di investimenti.
I singoli portafogli dei clienti possono differire dai modelli anche in modo significativo in ragione di diverse cause, valutate per ciascun cliente nell’attività di consulenza, quali contingenze fiscali, pianificazione, gestione del rischio di ingresso o in logica life cycle. All’interno del portafoglio complessivo del cliente possono anche essere presenti più portafogli in considerazione della pianificazione per obiettivi effettuata all’inizio o in corso di consulenza continuativa.
Terza settimana negativa consecutiva per i portafogli modello che, comunque, limitano le perdite grazie alla decorrelazione tra le diverse asset class. I portafogli più volatili segnano al momento un drawdown in corso di circa il 2,5%. La correzione in atto è, ancora, limitata ma, essendo differenziata tra asset class, potrebbe forse offrire opportunità di ingresso, in particolare, sull’azionario. È tuttavia ancora presto per dirlo. Teniamo monitorata l’evoluzione cercando di analizzare i dati senza farci prendere dalla fretta né dalla paura.
Sui portafogli sui quali si è ravvisata l’opportunità e la possibilità di allungare la duration obbligazionaria, il movimento sta dando qualche frutto, amplificando il movimento rialzista dell’obbligazionario a contenimento della correzione dell’azionario.
La volatilità è ora in una situazione un po’ al limite: potrebbe rientrare, come ha fatto molte volte trovandosi lievemente in backwardation, oppure potrebbe dare una scossa innescando una correzione più decisa per l’azionario. Osservare l’evoluzione della curva a termine potrebbe aiutarci a leggere meglio la situazione.
In conclusione, ricordo sempre le principali emozioni a cui dobbiamo stare attenti operando sui mercati:
l’euforia o, meglio, la percezione che tutta la burrasca sia passata e che, ora, i portafogli possano riprendere un cammino di regolare crescita: la crescita regolare non esiste e, del resto, viviamo tutti nel mondo e non possiamo non essere consapevoli della quantità di incertezza che si respira quotidianamente, in questo periodo storico forse più che in altri; la volatilità sta ora battendo un colpo, solo il tempo ci dirà quanto temporaneo;
il cd. fear of missing out (FOMO), il timore cioè di rimanere fuori dal trend che, invece, offrirà certamente altre occasioni di acquisto con profilo rischio-rendimento più favorevole, e quella in corso potrebbe essere una di queste.
In occasione delle correzioni è anche necessario non lasciarsi prendere dal desiderio di uscire dal mercato o di ridurre significativamente le esposizioni per mettere fieno in cascina. Questo comporta costi fiscali ed enormi difficoltà nell’individuare poi il momento opportuno per rientrare.
Manteniamo sempre il focus determinante sulla pianificazione individuale di ciascuno, che è l’unico aspetto sotto il nostro controllo (oltre naturalmente all’efficienza data dal contenimento dei costi), non essendo i mercati né controllabili né prevedibili, ricordando anche che:
un investimento nato come a medio-lungo termine con un obiettivo di crescita deve rimanere tale, con la consapevolezza che i risultati hanno bisogno di tempo per maturare e i momenti difficili sono distribuiti anche in modo randomico, potendo capitare all’inizio della propria vita da investitori oppure in una fase più avanzata;
se l’obiettivo del portafoglio è la crescita nel medio-lungo termine, l’essenziale è l’utilizzo di strumenti efficienti a basso costo con una asset allocation di cui si può sopportare la volatilità;
obiettivi specifici diversi dalla crescita, come necessità di integrazione di reddito, necessità di un capitale predefinito ad una certa data, protezione dall’inflazione o da agenti esogeni richiedono l’impostazione di strategie specifiche con l’utilizzo di strumenti adatti a tale scopo;
in fase di accumulo, i momenti “difficili” costituiscono un’opportunità, anche eventualmente per anticipare l’accumulo, intensificandolo per poi alleggerirlo in momenti più favorevoli;
i momenti favorevoli non ci devono indurre a pensare che non ci saranno più difficoltà: la volatilità, sia delle singole asset class sia dei portafogli va e viene, è piuttosto ciclica anche se non in modo regolare. Occorre mantenere sempre una certa freddezza ed un certo distacco.
Raccomandazioni generali
Le presenti informazioni sono state redatte con la massima perizia possibile in ragione dello stato dell’arte delle conoscenze e delle tecnologie. Il presente documento non è da considerarsi esaustivo ma ha solo scopi informativi. La pubblicazione del presente documento non costituisce attività di sollecitazione del pubblico risparmio. Le informazioni ed ogni altro parere resi nel presente documento sono riferiti alla data di redazione del medesimo e possono essere soggetti a modifiche. Flavio Rinaldi non deve essere ritenuto responsabile per eventuali danni, derivanti anche da imprecisioni e/o errori, che possano derivare all’utente e/o a terzi dall’uso dei dati contenuti nel presente documento. Flavio Rinaldi non assume responsabilità in merito al trattamento fiscale degli strumenti illustrati. I pareri espressi da Flavio Rinaldi prescindono da qualsiasi valutazione del profilo di rischio e/o di adeguatezza e sono da intendersi come “Ricerche in Materia di Investimenti” ai sensi dell’art. 27 del Regolamento congiunto Consob e Banca Italia del 29 ottobre 2007 redatte a titolo esclusivamente informativo e non costituiscono in alcun modo prestazione di un servizio di consulenza in materia di investimenti, il quale richiede obbligatoriamente un’analisi delle esigenze finanziarie e del profilo di rischio specifici del singolo utente/cliente, né costituiscono un servizio di sollecitazione in genere all’investimento in strumenti finanziari. Nel caso in cui l’utente intenda effettuare qualsiasi operazione è opportuno che non basi le sue scelte esclusivamente sulle informazioni indicate nel presente documento, ma dovrà considerare la rilevanza delle informazioni ai fini delle proprie decisioni, alla luce dei propri obiettivi di investimento, della propria esperienza, delle proprie risorse finanziarie e operative e di qualsiasi altra circostanza.
Compila il form per essere ricontattato