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["Decidere sui mercati","Consigli per la lettura","News: riflessioni","Un po' di statistica","Strumenti finanziari","Mercati e portafogli","Psicologia e finanza"]
Il dato economico della settimana è stato il report sul mercato del lavoro di venerdì che ha evidenziato una disoccupazione leggermente superiore alle attese. Non è il dato in sé quanto, invece, il trend al rialzo della disoccupazione che sembra essere partito da alcuni mesi che, unito al raffreddamento dei consumi dato, forse, dall’esaurimento dell’eccesso di risparmio del periodo Covid, sembrano tratteggiare un effettivo rallentamento dell’economia USA.
Sempre più incertezza caratterizza le elezioni di novembre soprattutto per quanto riguarda il candidato democratico. Crescono le pressioni interne per un passo indietro di Biden che, tuttavia, al momento resiste anche se, per la prima volta, i sondaggi ora attribuiscono a Kamala Harris maggiori probabilità rispetto a Biden di ottenere la nomination. Al momento gli stessi sondaggi darebbero la Harris perdente contro Trump ma, certamente, una sostituzione del candidato democratico costringerebbe anche lo stesso Trump a rivedere la sua strategia comunicativa.
Il secondo turno delle elezioni in Francia non ha visto i lepenisti raggiungere la maggioranza ma, anzi, si sono piazzati al terzo posto, dietro alla sinistra radicale ed ai moderati di Macron. Il risultato è, probabilmente, una necessità di governo di coalizione tra forze molto diverse tra di loro. Questo potrebbe determinare l’impossibilità di varare riforme radicali, il che potrebbe non dispiacere ai mercati, considerato il fatto che il programma della sinistra comporterebbe presumibilmente un forte deficit, rischiando di peggiorare sensibilmente i conti pubblici francesi, già attenzionati dai mercati.
Il partito laburista ha stravinto le elezioni nel Regno Unito, indette un po’ a sorpresa dal premier Rishi Sunak. Il partito conservatore ha commesso molti errori nel corso dei suoi quattordici anni di governo e, ora, ne ha pagato il prezzo politico. Oggi sembra che gli inglesi abbiano cambiato idea anche sulla Brexit, le cui conseguenze economiche si sono rivelate molto negative e lontane dalle aspettative di chi l’ha votata. Il nuovo premier, Keir Starmer, sembra non dispiacere ai mercati.
Dati Analysis Spa
Dopo una settimana di consolidamento, i mercati azionari hanno ripreso vigore, a partire dall’S&P500 e dal Nasdaq100, ma anche gli altri non sono rimasti al palo. Salgono infatti tutti, Europa, Paesi Emergenti, Giappone. Con l’unica, strana, eccezione del Russell 2000, che rappresenta le aziende USA meno capitalizzate, che perde l’1% e che, da inizio anno, è in guadagno solo dello 0,7%. Può essere che i mercati stiano prezzando uno scenario di soft landing, sulla base dei dati sui consumi e sul mercato del lavoro. Oppure può essere l’ottimismo per la stagione delle trimestrali che a breve entrerà nel vivo. Oppure chissà cos’altro ancora. Sta di fatto che, al momento, l’ottimismo domina e i mercati crescono.
Il mercato obbligazionario ha vissuto una settimana divisa in due parti, che ha visto l’aumento dei tassi nella prima parte con il successivo rientro. L’indice Global Aggregate segna un +0,4% ma resta negativo da inizio anno (-0,3%). C’è curiosità sulle reazioni dell’obbligazionario europeo e degli spread a seguito dell’esito delle elezioni francesi.
Oro: tonico l’oro che in settimana guadagna il 2,8%, forse sull’ipotesi di una FED più conciliante.
Petrolio: anche il petrolio ha un’altra settimana positiva, guadagnando il 2% e portandosi a 83,2 dollari.
Cambio Euro-Dollaro: l’Euro guadagna 1,2 punti percentuali sul dollaro e, da inizio anno, è sotto dell’1,8%.
MSCI World: +2% (Settimana), +14,3% (Anno)
Global Aggregate: +0,4% (Settimana), -0,3% (Anno)
Oro: 2.392 dollari, +2,8% (Settimana), +16% (Anno)
WTI Crude Oil: 83,2 dollari, +2,0% (Settimana), +16,1% (Anno)
Euro-Dollaro: 1,084, +1,2% (Settimana), -1,8% (Anno)
Qui di seguito l’andamento dall’inizio del servizio (1 luglio 2019) dei portafogli modello al lordo dei costi di transazione (variabili in base all’intermediario utilizzato e generalmente compresi tra 2,5 e 20 euro per ciascuna operazione), di quelli sostenuti per la consulenza e degli eventuali impatti della fiscalità ed al netto, invece, dei costi dei singoli strumenti utilizzati.
I dati si riferiscono al passato ed i risultati passati non costituiscono un indicatore affidabile dei risultati futuri.
I portafogli modello costituiscono la base utilizzata nell’attività di consulenza in materia di investimenti.
I singoli portafogli dei clienti possono differire dai modelli anche in modo significativo in ragione di diverse cause, valutate per ciascun cliente nell’attività di consulenza, quali contingenze fiscali, pianificazione, gestione del rischio di ingresso o in logica life cycle. All’interno del portafoglio complessivo del cliente possono anche essere presenti più portafogli in considerazione della pianificazione per obiettivi effettuata all’inizio o in corso di consulenza continuativa.
Dati Analysis Spa
Settimana positiva per i portafogli modello, che restano ancora in prossimità dei massimi assoluti.
Restiamo ancora in attesa di possibilità di ingresso con un più favorevole rapporto rischio/rendimento sulle asset class più volatili per coloro che sono in fase di accumulo o hanno liquidità parcheggiata a breve. Sempre senza farsi prendere dalla fretta né dalla paura.
Su alcuni portafogli, dove se ne ravvisava l’opportunità, si è approfittato dell’aumento dei tassi seguito alle elezioni europee ed all’incertezza francese per aumentare gradualmente la duration obbligazionaria.
Finché l’impostazione dei mercati rimane quella attuale, i temi di fondo non cambiano e occorre continuare a fare attenzione a due tipici atteggiamenti psicologici:
Manteniamo sempre il focus determinante sulla pianificazione individuale di ciascuno, che è l’unico aspetto sotto il nostro controllo (oltre naturalmente all’efficienza data dal contenimento dei costi), non essendo i mercati né controllabili né prevedibili, ricordando anche che:
Raccomandazioni generali
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