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Vi voglio dare un’idea di quali possono essere i vantaggi dell’assunzione di responsabilità che vi sto proponendo nei confronti dei vostri risparmi e dei vostri investimenti.
Qui non vedrete i numeri mirabolanti che spesso si vedono in internet. Siamo tutti persone serie. Vedremo invece pochi numeri ma che, a differenza di molti di quelli che si vedono in giro, sono concreti e reali.
Voglio iniziare con questa frase di John Bogle, personaggio quasi sconosciuto in Italia ma che ha avuto un impatto determinante sulla finanza mondiale, rendendola molto più democratica. Ne parleremo meglio nel blog perché lo merita.
Bogle disse: “Il miracolo dei ritorni aggregati è stato sopraffatto dalla tirannia dei costi aggregati”.
Per misurare quella che Bogle chiamava la “tirannia dei costi” introduciamo alcune nozioni di base.
Innanzitutto il benchmark, che avrete tutti sentito nominare: semplicemente è un parametro di riferimento per valutare la prestazione, tipicamente, di un fondo di investimento. Normalmente è un indice o una composizione di indici in percentuali stabilite.
In secondo luogo gli indici Fideuram: sono elaborati giornalmente, appunto, da Fideuram, che è una banca appartenente al gruppo Intesa Sanpaolo, e rappresentano le prestazioni dei fondi comuni di investimento di diritto italiano armonizzati, quindi adeguati alla normativa europea. Sono calcolati come media ponderata delle quotazioni giornaliere dei fondi rientranti in una data categoria o sottocategoria.
Noi prendiamo uno degli indici Fideuram, e precisamente l’indice Azionari Internazionali, e lo confrontiamo con il benchmark di base dei fondi azionari internazionali, che è l’indice MSCI World, un indice che riflette l’andamento dei mercati azionari dei Paesi cd sviluppati pesati secondo determinate percentuali che si possono trovare facilmente in internet. Lo facciamo su un periodo di 12 anni dall’1 giugno 2008 al 31 maggio 2020.
Ebbene, nel grafico potete vedere innanzitutto, anche a occhio nudo, come l’andamento dell’indice Fideuram e dell’indice MSCI World siano assolutamente identici: hanno massimi e minimi che coincidono perfettamente nei tempi, quindi c’è un grado di correlazione molto alto il che attesta che il benchmark è quello corretto ma anche, d’altro canto, che, mediamente, all’interno di questi fondi non c’è una reale gestione attiva.
Vedete però anche l’enorme differenza di rendimento tra i due. Nei 12 anni il rendimento dell’indice è stato pari all’8,59% annuo composto mentre quello della media ponderata dei fondi azionari è stato pari solamente al 5,03%, è una differenza di oltre il 3 e mezzo % all’anno. Questo fa sì che in 12 anni l’indice abbia avuto un rendimento del 168% mentre la media ponderata dei fondi ha avuto un rendimento dell’80%, che è meno della metà.
Bene, direte voi, ma come avremmo potuto fare per investire in modo efficiente sull’azionario globale.
È molto semplice, ma in banca non ve lo dicono: avreste dovuto acquistare quote di un ETF azionario globale. Nel grafico che vi sto per mostrare ho riportato l’andamento di due ETF, un Lyxor ed un Ishare, il cui andamento si sovrappone, tra di loro, in modo quasi perfetto e, come potete vedere, hanno il medesimo benchmark dell’indice Fideuram. Anche loro hanno un costo ma tale da far sì che le loro performance siano rispettivamente del 7,76% e del 7,87% annuo! Quindi, in 12 anni, il peggiore dei due ha avuto un rendimento del 145% contro l’80% solamente della media ponderata dei fondi.
È chiaro quindi che nell’investimento un costo c’è sempre, in ogni caso. Compito mio e nostro, però, è quello di chiudere il più possibile la forbice rappresentata dalla freccia blu che vedete sul grafico. Tenete presente che se già qui la differenza sembra enorme, stiamo in realtà parlando di 12 anni. La vita finanziaria di un risparmiatore è ben più lunga di 12 anni e la forbice che vedete sul grafico non fa che allargarsi con velocità crescente a mano a mano che passano gli anni, per effetto della composizione dei rendimenti.
Già vedete che la composizione dei rendimenti fa sì che il rendimento annuo dei fondi sia superiore alla metà di quello dell’indice ma su 12 anni, invece, è inferiore alla metà. Questo effetto non fa che amplificarsi con il passare degli anni.
Inoltre, nell’esempio abbiamo utilizzato un indice azionario che, comunque, negli ultimi 12 anni ha avuto un rendimento importante. Se si riduce il rendimento lo schiacciamento dato dai costi aumenta drammaticamente in termini percentuali. Considerate che, se per esempio il rendimento lordo fosse intorno al 4% annuo, questo sarebbe stato eroso in modo pressoché integrale dai costi.
In questi pochi video ho cercato di introdurvi al mondo della consulenza finanziaria autonoma. Per tutti quelli che sono interessati quindi ad assumersi, in diversa misura, la responsabilità della propria vita finanziaria, non resta che continuare a navigare in questo sito, vedendone i contenuti e facendosi un’idea più precisa di qual è servizio di consulenza finanziaria di cui realmente necessita.
Spero di rivedervi nelle altre sezioni del sito.
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