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Il Consulente Finanziario Autonomo è una figura già molto diffusa nei Paesi con una cultura finanziaria più evoluta ma ancora poco conosciuta in Italia, dove solo da poco ha avuto un adeguato riconoscimento in adempimento della direttiva Mifid 2.
È un libero professionista regolarmente iscritto all’apposito Albo tenuto dall’OCF, che è l’Organismo di Vigilanza e Tenuta dell’Albo Unico dei Consulenti Finanziari.
L'albo è suddiviso in due sezioni. Quella dei consulenti abilitati all’offerta fuori sede, ex promotori finanziari, che conta circa 50.000 iscritti, e quella dei consulenti finanziari autonomi e società di consulenza che conta, ad oggi, all’inizio del 2020, meno di 300 iscritti e che è certamente destinato a crescere.
Qui potete vedere l'esito della ricerca effettuata con il mio nominativo:
Assiste il cliente nella pianificazione patrimoniale
e finanziaria e nelle decisioni di investimento.
Ma lo fa in modo totalmente autonomo ed indipendente, senza mandato da parte di alcuna società di gestione o rete di distribuzione e quindi senza conflitti di interessi.
E dal cliente viene pagato, al pari di qualsiasi altro libero professionista a cui ci si rivolge. Viene anche definito Fee Only proprio per significare che riceve unicamente un compenso dal cliente e non può riceverne da alcun altro soggetto terzo.
Ha quindi come unico focus l’interesse del cliente.
Come opera?
Il CFA, dopo aver ricevuto dal cliente tutte le informazioni necessarie ed opportune per la prestazione della propria consulenza, e quindi in merito:
alla sua composizione familiare,
alla situazione patrimoniale e reddituale,
ai fabbisogni ed agli obiettivi che si pone per il proprio risparmio ed all’orizzonte temporale con cui investe
alla sua esperienza e conoscenza in ambito finanziario e, naturalmente,
alla sua capacità di sopportare delle perdite, sia dal punto di vista patrimoniale che da quello psicologico,
effettua la pianificazione che ritiene opportuna per il cliente, va ad individuare l’asset allocation che meglio consente, secondo le sue valutazioni, di attuare la pianificazione e che risulta adeguata al profilo del cliente, sceglie gli strumenti finanziari che consentono la migliore efficienza e, infine, supporta il cliente inviandogli delle “raccomandazioni personalizzate”, ovvero dei documenti nei quali fornisce indicazioni precise circa gli investimenti che consiglia di effettuare.
Cosa molto importante, in tutto questo processo il Consulente non entra mai in contatto con il denaro del cliente.
Il cliente è poi libero di effettuare o meno le operazioni finanziarie suggerite. Lo fa comunque in modo autonomo, cioè dando indicazioni al proprio intermediario (cioè la propria banca) per l’esecuzione degli ordini, oppure lo può fare via web (con una delle piattaforme che moltissimi intermediari mettono ora a disposizione dei propri clienti).
Una volta eseguite le operazioni il cliente ne darà notizia al Consulente in modo che questi possa mantenere aggiornato il portafoglio del cliente e tenerlo monitorato per applicare le strategie di investimento che ritiene opportune.
Il fatto di non dover consegnare i propri risparmi al Consulente, da una parte fa sentire sollevati e maggiormente inclini a dare fiducia al Consulente sul presupposto che questo, insomma…, non potrà fuggire con il bottino! E purtroppo periodicamente si legge di truffe ai danni di risparmiatori anche da parte di Consulenti che hanno un mandato da qualche banca o rete.
D’altro canto, però, si può vivere con disagio il fatto di dover eseguire in proprio le operazioni di investimento.
In realtà eseguiamo tutti quotidianamente operazioni on line o, comunque, con i nostri smartphone o PC ben più complesse. Per qualcuno forse il fatto che si tratti di denaro costituisce un blocco. Però se ci pensiamo tutti noi ricarichiamo le carte di credito, facciamo bonifici e molti acquisti on line, quindi anche con la gestione del denaro on line abbiamo più dimestichezza di quanto ci appaia. Per cui questo aspetto non deve spaventare, si tratta solo di provare, anche perché i vantaggi possono davvero essere importanti.
Tra le attività che potremmo definire accessorie del Consulente Finanziario Autonomo c’è poi quella di formazione.
Personalmente ritengo che la formazione di base in ambito finanziario dovrebbe far parte di tutti i percorsi scolastici perché, così come la consulenza finanziaria, ha un valore sociale enorme, ed il mio impegno è per una diffusione più capillare possibile.
Di questo però vi voglio parlare più diffusamente in un prossimo video in cui cercherò di illustrare il mio modello di consulenza, che ho voluto chiamare Gammapiù.
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