Da ormai un decennio l’ufficio studi di Credit Suisse pubblica, annualmente, un’analisi dettagliata dei livelli di ricchezza in ciascun paese a livello mondiale, il Global Wealth Report. Dallo studio relativo al 2018 risulta che il patrimonio privato italiano ammonta a circa 10,6 miliardi di dollari e si colloca al settimo posto nella classifica mondiale.
La nota negativa è che nel 2004 l’Italia era al quarto posto e che, proprio nel 2004, il patrimonio privato italiano ammontava a circa 10 miliardi di dollari, quindi da allora, sostanzialmente, non è più cresciuto. La media europea nello stesso periodo è di una crescita del 34%, con Francia e Germania che hanno visto i loro patrimoni privati crescere, rispettivamente, del 42% e del 45%. Questo per non guardare agli Stati Uniti (+82%) o al Canada (+118%) o, ancora, alla media mondiale (+84%).
Ognuno dà ai dati una propria lettura. A mio avviso anche l’inefficienza del mercato dei servizi finanziari italiani ha dato un contributo importante a questa stagnazione dei patrimoni privati. Negli ultimi quindici anni, pur con la crisi finanziaria del 2008 e quelle successive, i mercati finanziari hanno restituito rendimenti importanti che, però, non sono stati fatti propri da molti, troppi, risparmiatori.
Accessibilità
GAMMAPIÙ nasce con il preciso intento di rendere accessibile la consulenza finanziaria autonoma a tutti i risparmiatori, nella convinzione che questo possa avere un impatto sociale significativo. Ciò è reso possibile dall’essenzialità del servizio di consulenza in materia di investimenti. Vengono offerti anche servizi accessori ma solo a coloro che ne hanno realmente bisogno e nel momento in cui tale bisogno è realmente concreto.
Trasparenza
Gli strumenti finanziari impiegati investono in specifiche asset class, non viene data una delega ampia al gestore come invece spesso accade sottoscrivendo polizze unit linked o acquistando quote di fondi comuni. Il risparmiatore è quindi in grado di sapere con esattezza che percentuale di azionario, di materie prime, di obbligazionario governativo o corporate ha in portafoglio in qualsiasi momento.
Indipendenza
Il Consulente Finanziario Autonomo non può ricevere compensi da soggetti terzi rispetto al cliente e, quindi, il suo unico centro di interesse è proprio il cliente, ma questo non basta. Per me indipendenza significa anche indipendenza di pensiero, studio dei mercati finanziari senza seguire la massa ma individuando i gestori ed i formatori che utilizzano e diffondono concetti che mostrano basi solide e robustezza statistica, sapendo andare anche intellettualmente contro corrente.
Semplicità
I mercati finanziari sono un mondo incerto, nel senso tecnico del termine. Un mondo, cioè, in cui le probabilità non sono determinate. La conseguenza è che non è quasi mai possibile far discendere da una causa il suo effetto. Spesso si legge che una determinata oscillazione dei mercati è avvenuta per un motivo o per un altro ma sono tutte letture a posteriori, prevedere quell’oscillazione è ben più complesso e farlo con continuità è quasi impossibile, anche disponendo di mezzi ed informazioni imponenti. I migliori studiosi sottolineano come, in un panorama incerto, i modelli semplici siano quelli che mostrano più robustezza statistica, continuando a funzionare bene di decennio in decennio.
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